Descrizione
Pubblicizzazione dei nuovi dati censuari delle particelle catastali oggetto di aggiornamento a seguito delle dichiarazioni rese agli organismi pagatori nell’anno 2025.
11 dicembre 2025
09 febbraio 2026
1 min
11 dicembre 2025
13 dicembre 2025
1 min
Via Gramsci Palestra comunale “ Il sonno di Turan" 2025
ARTISTA: Vesod
TEMA : Celebrazione degli 80 anni dalla Liberazione dal Fascismo
L’opera è un omaggio a Turan, dea etrusca dell’amore e della vitalità, i cui simboli evocano forza generatrice e rinnovamento. La divinità è colta in un sonno simbolico, sospesa tra memoria e rinascita: al suo risveglio, l’energia dell’amore che incarna si irradia e dissolve le ombre della guerra, liberando gli esseri umani dal suo dolore. Il dipinto racconta così il potere trasformativo dell’amore, una luce antica che attraversa il tempo e continua a indicare un cammino di pace.
Turan è raffigurata sdraiata sul fianco, riflessa nell’acqua o in uno specchio: il suo profilo si fonde con quello della collina di Riparbella che si affaccia sul mar Tirreno. L’opera diventa così un monumento al territorio e alla comunità resiliente di Riparbella, capace nei secoli di custodire la propria autenticità e, oggi, di riaffermare attraverso l’arte e la bellezza la propria identità nonostante le sfide e lo spopolamento delle campagne. La dea Turan protegge il territorio con un cigno nero che l’abbraccia simbolo della lotta tra il bene ed il male ma anche di mistero, inconscio evento inaspettato che, può trasformare per sempre la storia, il melograno simbolo di fertilità, e la colomba bianca simbolo di pace. Proprio perché il murale si trova sulle facciate della palestra della scuola primaria e materna di Riparbella, e visto il periodo storico in cui viviamo, il tema della Liberazione dal Fascismo è stato declinato più verso la liberazione intesa come Amore, Pace, liberazione da tutte le oppressioni.
Il murales è stato realizzato grazie al contributo ottenuto da Regione Toscana “ Interventi del Consiglio regionale per la celebrazione dell’80° anniversario della Liberazione e per la commemorazione delle vittime delle stragi nazifasciste”



Via Della Noce “ Hunting Hunters" 2025
ARTISTA: Aris
TEMA : Celebrazione del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana
Aris ha realizzato un tributo alle origini etrusche di Riparbella. Il murales che ha dipinto in Via della Noce trae ispirazione dalla collezione conservata all'interno del MUSEO C’ERA - Centro Espositivo Riparbella Antica che propone reperti provenienti dall’abitato di Belora, in particolare i vasi, manufatti di vita quotidiana e testimonianza della civiltà etrusca.
Aris è un artista urbano che, nella sua ricerca, utilizza differenti media: negli ultimi anni la sua ricerca si è concentrata nel recupero dell'icona del vaso, nella lavorazione della ceramica e nella raffigurazione di profili e forme bicrome. Il recupero contemporaneo di un antico manufatto e di un'estetica propria delle origini etrusco-greco-romane mostra come il nostro passato sia ancora oggi fortemente attuale.
L'opera vuole essere anche un omaggio a Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, il quale pubblicò nel 1789 il suo Saggio di lingua etrusca e di altre antiche d'Italia, guadagnandosi la nomina di R. Antiquario aggregato alle Gallerie; il Granduca acquistò nel 1768 la raccolta Galluzzi che rappresenta il primo consistente nucleo di antichità etrusche (principalmente vasi di terracotta e bronzetti) per la formazione di un Museo Etrusco presso la Galleria degli Uffizi.
Il murales è stato realizzato grazie al contributo ottenuto da Proloco Riparbella con il bando Regione Toscana Celebrazioni 260 anni del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana

Via Della Noce 1“ Hunting Hunters" 2025
ARTISTA: Hitnes
TEMA : Hitnes racconta una storia che trae ispirazione dal mondo animale
A Riparbella ha raffigurato una scena quotidiana dove protagonisti sono alcuni degli uccellini che abitano i boschi che abbracciano il borgo. Qua ancora il rapporto tra uomo e natura è vissuto in modo spontaneo e verace e la caccia rimane una pratica diffusa su cui si fonda ancora la cucina del territorio, il cui piatto più tipico è appunto "il cinghiale alla riparbellina".
Ispirato dai i racconti delle persone e, in particolare, da quelli di "Riccardone", uno dei proprietari della palazzina e noto cacciatore del paese, Hitnes ha voluto dipingere con ironia una sorta di gioco: il titolo dell'opera è "Hunting Hunters", un gioco di parole che allude a una metafora in cui il cacciatore stesso viene a sua volta cacciato.
Attraverso i colori e le pennellate dal muro emerge come in un sogno o una favola un pettirosso, simbolo tradizionale di gentilezza e sacrificio, che sta al centro della scena appoggiato sopra un masso; alcune gazze ladre, simbolo di inganno e astuzia, volano su tutto l'edificio e lo circondano, scrutandolo dagli alberi.
Solitamente le gazze ladre predano i nidi dei pettirossi e si nutrono delle loro uova ma qua la scena si ribalta. Sotto il masso è nascosto un anello luccicante e le gazze, attratte verso la trappola, sembrano essere le prede della caccia... all'osservatore non resta che intuire il finale e domandarsi: il pettirosso sta salvando le gazze disinnescando il tranello preparato dal cacciatore o, per una volta, è lui che ha ordito il meccanismo e si prende la sua rivincita? O forse gazze ladre e pettirosso, dopo aver imparato dall'uomo gli artefici e consapevoli dei nostri vizi, si sono coalizzati e si sono messi a "cacciare il cacciatore"?
Il murales è stato realizzato grazie agli introiti dell'imposta di soggiorno ed al contributo della Società Parco Eolico Riparbella

Via XX Settembre davanti alla Chiesa San Giovanni Evangelista muro di palazzo “ Corona Aurea" 2025
ARTISTA: Giorgio Bartocci
TEMA : Con Corona aurea Giorgio Bartocci rende omaggio alla corona funeraria che è conservata all’interno del MUSEO C’ERA - Centro Espositivo Riparbella Antica
"Sono un sognatore che desidera il contatto estremo con la bellezza della vita, mi piacerebbe incontrare in questo mio totale viaggio nell’Arte persone sensibili che possano condividere con estrema energia ed emotività l’armonico stupore delle novità del nostro settore, mettendo in pratica progetti di alto livello che possono durare per sempre nel tempo e nella memoria, attraverso un gioco spontaneo (non troppo calcolato) composto da variegati e forse rischiosi passaggi temporali tra passato, presente e futuro. L’obiettivo è quello di migliorare sempre ogni giorno dare qualcosa e ricevere un feedback armonico tra realtà e illusione" Giorgio Bartocci.
A Riparbella Giorgio Bartocci ha trovato un luogo in cui ispirarsi grazie al dialogo con la comunità locale, con la storia del territorio e la relazione con la natura della costa degli etruschi. Per lui dipingere un'opera di arte pubblica in contesta è porsi in relazione con tutta la storia dell'arte e, in particolare, con il rinascimento. L'opera riprende infatti la volontà di celebrare l'uomo e riprende la composizione vorticosa del giudizio universale dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina. Questo movimento circolare unisce tutta l'umanità in maniera universale e globale. Siamo così manifestazione di questo tutto in cui gli etruschi ci precedono aprendoci una strada: la corona funeraria, reperto di altissima gioielleria rinvenuto negli scavi di Belora, è per Bartocci reliquia di civiltà.
Questo valore sacrale, enfatizzato dall'utilizzo dell'oro, si arricchisce di visioni multiple: significativa per l'artista è anche la collocazione del muro davanti alla Chiesa del paese. L'arte arte non deve essere uno strumento di espressione autoreferenziale ma una continua ricerca di un linguaggio astratto orientato verso tutti: uno strumento di forte potenzialità emotivo-espressiva, che invita ad una riflessione interiore collettiva: un’idea di superamento delle dimensioni tradizionali, mutando gli ambienti con la velocità e la frenesia della nuova era, attraverso forme fluide inneggiando alla volontà di raggiungere Armonia.
Come la corona è composta da tanti piccoli petali di alloro, di olivo e da fiori, così la composizione visiva è dipinta sul murales di Giorgio Bartocci è fatto da un insieme di pennellate in cui l’energia del gesto e la forza del colore sono talmente evidenti che vanno quasi verso un elemento installativo e con "l'affresco" dipinto nel sotto terrazzo occupano anche la terza dimensione. L’utilizzo dei metalli, in omaggio alla corona, ne rende un’opera preziosa che cambia e con la con la luce del giorno creando sempre qualcosa di nuovo perché chi lo osserva in modo quasi impressionista.
Il murales è stato realizzato grazie agli introiti dell'imposta di soggiorno ed al contributo della Società Parco Eolico Riparbella

Piazza Matteotti muro di palazzo “ Amphora" 2025
ARTISTA: Tellas
TEMA : Il murale racconta il territorio rurale di Riparbella con le sue coltivazioni di Olivi e Vigneti
Così come l’anfora conserva il vino e la sua storia, diventando contenitore di immagini che emergono dettate dalla superficie, Amphora racconta il territorio: come il vino che matura nei suoi recipienti, custodisce l’essenza di un paesaggio e della sua memoria. La natura Allo stesso modo, il muro non è semplicemente uno sfondo, ma uno spazio dove l’opera si sviluppa e diventa parte integrante dell’edificio. Il paesaggio non si limita a essere rappresentato sulla superficie, ma prende forma e si genera direttamente da essa, come se emergesse dalla materia stessa del muro. Abbiamo dialogato con l'estetica di un'antica tecnica tradizionale presente in Toscana, lo sgraffito, di cui abbiamo ripreso la bicromia ed il "sapore" compositivo.
Il murales è stato realizzato grazie al contributo di Regione Toscana legge regionale 4 febbraio 2025, n. 10 “Interventi del Consiglio regionale per la realizzazione delle finalità statutarie in materia di diritti della persona e di promozione dell’identità territoriale”

06 dicembre 2025
12 dicembre 2025
1 min