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Giardino "Scornabecchi"

Giardino "Scornabecchi"

“GIARDINO – SCORNABECCHI”

Ente delegato alla gestione: Comune di Riparbella 
Ufficio Ambiente Resp. Dott. Federico Lucchesi 
tel. 0586.697302 Piazza del Popolo, 1 56046 Riparbella (PI)

Modalità di raggiungimento del luogo:
Questo territorio dista circa 5 Km dall’abitato di Riparbella e 3 Km da Cecina. E’ raggiungibile attraverso importanti arterie di collegamento: l’Autostrada A 12 Genova – Rosignano, la Variante Aurelia S.S.1 e la Strada Regionale Toscana n. 68 della Val di Cecina. L’accesso principale si trova sul lato nord della suddetta S.R.T. n.68, dopo circa 300 metri dall’uscita di Cecina Nord della Variante Aurelia S.S.1 in direzione Volterra. La strada di accesso è a carattere interpoderale e dopo circa 1,2 Km conduce ai locali e uffici dell’azienda demaniale.

 

Cenni storici
All’inizio del 1900, lo Stato possedeva otto distinti comprensori prevalentemente boscati dette “Bandite” distribuite lungo la Val di Cecina, tra i quali il territorio denominato Giardino – Scornabecchi. Queste otto bandite appartenevano a due territori demaniali: alla Tenuta di Cecina, dove ricadeva anche Il Giardino – Scornabecchi, e alla Tenuta di S.Lorenzo di Volterra.
I territori appartenenti alla Tenuta di Cecina, furono conquistati dal Gastaldo Ratchausi, guerreggiando per Pisa contro i corsari, e ritenuti in soggezione sotto il “Dominium eminensis” del Re longobardo Liutprando. 
Il figlio di Ratchausi, Walfredo, fondò l’Abbazia di Palizzolo ed ottenne da Astolfo, succeduto a Liutprando, l’investitura, mediante solenne istrometro, rogato con l’intervento del Notarius Domini Imperatori, nel luglio del 754.
Quella fondazione a titolo feudale. Comprendeva oltre ai territori di Cecina, altri luoghi della Maremma e dell’Isola di Corsica.
Da Walfredo derivano i rami della stirpe dei Conti della Gherardesca, ascesa in pochi secoli a tanta potenza da disdegnare il grado di feudataria vassalla e da vantarsi sovrana investita di assolutismo feudale. Tale rimase sotto il potente comune di Pisa e vi rimase quando questo ed il suo contado, nel 1405, furono assoggettati al dominio del Comune di Firenze con la capitolazione rogata il 2 ottobre 1406, ove si rileva che i Conti della Gherardesca passarono “sub-filiatione, gratia ed obedientia Magnificies ed Potentis Comunis florentiae”.
Verso la fine del secolo XV, vari castelli tolsero alla Signoria dei della Gherardesca terre e boschi, comprese le proprietà qui trattate, che inizialmente amministrarono in comunità, sempre sotto il dominio Repubblica Fiorentina. In seguito, caduta in Firenze la Repubblica e con l’ingresso de i Medici al potere, nel 1549, dette proprietà furono cedute dalla Comunità cui appartenevano, in locazione perpetua, ad Eleonora Duchessa di Firenze, moglie di Cosimo dei Medici, per fermi canoni e con riserva dell’uso di vari prodotti naturali. Sotto i Medici si sviluppò l’industria del ferro e nella seconda metà del 1500 furono costruitte prima a Massa marittima e successivamente a Cecina (1594) nuove ferriere. 
A Cecina la Magona aveva preso in considerazione, per alimentare il suo forno, le macchie di Casa Guidi, Montescudaio, Guardistallo, Casale Marittimo, Bibbona, del Terriccio e di Montevaso, mentre furono escluse le fustaie di querce di Colle Mezzano e del Giardino “perché restano per la ghianda, per la fornace di Livorno e per il legname da garbo per le galere”(Gabrielli 1982).
I boschi di Cecina, come gran parte dei boschi della Maremma, furono in questo periodo fortemente utilizzati non solo dall’industria del ferro, ma anche dagli abusivi, pascolo incontrollato, semine, debbio ed altri usi ed abusi eseguiti dalla popolazione.
Nel 1735 i Lorena subentrarono ai Medici e sotto il loro governo si ebbe un nuovo impulso all’industria del ferro. In questo periodo la tenuta di Cecina è venduta al Marchese Ginori che si impegna a rifornire di carbone gli opifici della Magona.
Nel 1792 il Provveditorato dell’Ufficio dei Fossi predispose il passaggio di questi boschi alla Real Magona di Cecina, nonostante l’opposizione della popolazione locale, titolare di vari usi civici, che avvenne il 27 settembre del 1793.
Nel 1859, con l’annessione della Toscana al Regno d’Italia, nei diritti del governo granducale subentrò completamente il Demanio al quale passò l’amministrazione diretta delle due Tenute (Cecina e S. Lorenzo di Volterra).

 

Il Demanio fino al 1906, amministrò le due Tenute dandole in affitto per lievi canoni a privati, i quali, in forza dei contratti relativi, avevano la facoltà di utilizzare come meglio credevano i terreni coltivi, i prati e le pasture e di utilizzare altresì i boschi con tagli a turni ventennali e col solo obbligo della riserva di 400 matricine per ettaro. Ne conseguì così che gli affittuari tagliarono quanto più poterono, sempre abbattendole piante di maggiori dimensioni, tanto che i boschi di alto fusto vennero ben presto ridotti in cedui.
Il 23 marzo del 1906, la Regia Intendenza di Finanza di Pisa Bandì la vendita delle due tenute, ma a questo si oppose energicamente l’Amministrazione Forestale con il supporto della popolazione locale e dopo laboriose pratiche riuscì ad ottenere che le Tenute Demaniale di Cecina e S. Lorenzo venissero comprese fra quelle dichiarate inalienabili dalla legge dalla legge N. 376 del 1908. Nei primi mesi del 1909 la Regia Ispezione Forestale di Pisa prese in consegna le due tenute e provvide subito alla compilazione di un piano di governo per i boschi, curando altresì il buon andamento dell’azienda agricola gestendo i poderi e terreni sativi in economia.
Nel 1917 la Tenuta Demaniale di Cecina, fu costituita, grazie al Superiore Ministro, Foresta Demaniale autonoma amministrata da un apposito Ispettore residente a Cecina.
Da allora la Tenuta di Cecina, comprendente le Bandite di Giardino-Scornabecchi, di Bibbona, dei tomboli ed i successivi nuovi acquisti dello Stato, è stata gestita da un apposito Ufficio di amministrazione.
Nel 1961 il podere ubicato nel demanio IL Giardino denominato “le Porcarecce”, èm stato concesso in affitto ad un privato stipulando un contratto tra l’affittuario e l’ufficio d’Amministrazione di Cecina.
Nell’aprile del 1979 sono transitati alla Regione Toscana i beni Immobili appartenenti alla soppressa A.S.F.D. ubicati nel comune di Riparbella e, successivamente, nel luglio dello stesso anno, ai sensi della legge Regionale N. 64 del 1976, sono stati consegnati per la gestione al Comune di Riparbella.
Attualmente la gestione è sempre del Comune di Riparbella ai sensi della Legge forestale Toscana N. 39/00.


Aspetti geomorfologici e climatici
L’Azienda il Giardino risulta quasi completamente coperta da boschi cedui, macchia mediterranea e fustaie.
La parte meridionale della “foresta” è caratterizzata da un ampio terrazzo che si eleva sulla pianura alluvionale del Fiume Cecina. La metà settentrionale presenta una morfologia più accidentata, caratterizzata da rilievi collinari, solcati anche da pronunciati avvallamenti. 
L’altitudine varia da 20 a 190 metri s.l.m., mentre l’esposizione è prevalentemente a Sud-Ovest.
I corsi d’acqua della “foresta” sono caratterizzati da portate stagionali e i prinicipali sono: Torrente Acquerta, Botro del Bagnolo e Botro di Fabbrica.
Il clima di quest’area è mitigato dalla vicinanza del mare ed è di tipo temperato con estate calda e siccitosa, inverni miti e due periodi di pioggia: in autunno e in primavera.
La temperatura media annua è di 15,3 gradi, il mese più freddo è gennaio e quello più caldo agosto rispettivamente con temperature medie di 7,2 e 24,4 gradi.
La piovosità media annua è di 768,7 mm.
Dal punto di vista fitoclimatico, secondo la classificazione Pavari – De Philippis, l’area in esame rientra nella zona del Lauretum, secondo tipo a siccità estiva, sottozona media.

Flora e vegetazione
La vegetazione del Giardino è caratterizzata dalla presenza di formazioni vegetali tipiche della Regione Mediterranea indicate genericamente con il termine “Macchia Mediterranea” e da boschi di latifoglie decidue. 
Nella prima formazione le specie più rappresentate sono: il mirto (Mirtus communis L.), il corbezzolo ( Arburtus unedo L.), il lentisco (Pistacia lentiscus L.), l’alloro (Laurus nobilis L.), il leccio (Quercus ilex L.), la scopa o erica (Erica arborea L. e Erica scoparia L.)e il viburno ( Viburnum tinus). Nella seconda invece le specie più caratteristiche sono: il cerro (Quercus cerris L.), l’orniello (Fraxinus ornus L.), il carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop.)e quello bianco (Carpinus betulus L.), l’acero campestre (Acer campestre L.), alle quali spesso si associano specie arbustive come il biancospino (Crataegus monogina L.), il corniolo (Cornus mas L.)e l’agrifoglio (Ilex aquifolium L.).
Da segnalare sono: varie specie di orchidee e la flora caratteristica degli affioramenti ofiolitici conosciuta come “flora dei serpentini”, particolare in quanto ricca di specie esclusive di questi affioramenti.

 

Fauna 
La fauna di questo ambiente è molto ricca e con presenze di rilevante interesse. Ungulati come cinghiale (Sus scrofa) e capriolo (Capreolus capreolus) sono le specie più facilmente avvistabili, in quanto ben rappresentate numericamente. Inoltre è presente il daino (Dama dama), introdotto in Italia dal medio oriente all’epoca dei romani e arrivato qui con la precedente amministrazione dell’A.S.F.D. Numerosa è anche la popolazione di istrice (Hystrix cristata), specie particolarmente protetta, contenuta negli allegati della importante direttiva comunitaria di protezione della natura denominata “Habitat”. Altre specie di mammiferi caratteristiche sono: volpe (Vulpes vulpes), tasso (Meles meles), lepre (Lepus europaeus), scoiattolo rosso europeo (Sciurus vulgaris).
Interessante anche l’avifauna ricca di rapaci come civetta (Athene noctua), barbagianni (Tito alba), allocco (Strix aluco) e poiana (Buteo buteo), ma anche dei piccoli silvidi della macchia, picchi, tortore e ghiandaie. Ne il Giardino da anni ormai svernano migliaia di colombacci (Columbas palumbus) che lo utilizzano come dormitorio, così nelle fredde mattinate di inverno, all’alba, si possono ammirare le splendide evoluzioni di stormi composti da centinaia di individui che si involano verso le aree di foraggiamento.
Infine, da poco tempo, è stata segnalata e documentata la presenza del Lupo (Canis lupus). 

Fruibilità, punti d’interesse turistico e vicinanze
L’area è inoltre usufruibile, come luogo di escursioni, liberamente dall’alba al tramonto, lungo sentieri ben individuati e aree di sosta attrezzate con tavoli e panchine. Per comitive è possibile prenotare anche visite guidate.
All’interno dell’azienda ci sono anche appartamenti ricavati in una vecchia casa colonica, recentemente ristrutturati, che possono essere affittati a scopo agrituristico durante tutto l’anno.
A Il Giardino è presente, inoltre, sala polivalente, centro museale, spazio biblioteca, schede didattiche, cartografie tematiche, diapositive, computer. La sala polivalente può ospitare circa 60 persone ed è attrezzata per ospitare forum, conferenze, piccoli convegni o corsi di formazione. 
Il Giardino si trova a pochi chilometri dal mare (Castigioncello, Cecina, Marina di Bibbona) e a 40 minuti da Volterra.
Aspetto particolare del complesso IL CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
Da alcuni anni all’interno del demanio Il Giardino è attivo un Centro di educazione ambientale immerso nel verde adatto ad esperienze all’aperto o di laboratorio. Gli obiettivi formativi sono realizzati dallo sviluppo di iniziative didattiche e di ricerca naturalistica diretta nell'ambiente, al di fuori dei normali spazi educativi rappresentati dalla scuola. Si fa riferimento ad un modello di educazione ambientale mirato non tanto a far conoscere le varie realtà ambientali, quanto a modificare e trasformare i comportamenti nei confronti dell'ambiente. Il metodo di lavoro si basa sulla realizzazione di esperienze dirette a contatto con la natura, su basi scientifiche supportate da strumenti e documenti di lavoro. Il Giardino inoltre, è da decenni caratterizzato dalla presenza di un grande recinto a scopo di riproduzione della fauna selvatica. In un’ area di circa 290 ettari si allevano cinghiali a scopo di ripopolamento e alimentare. L’estensione del recinto ha sempre garantito la selvaticità dei soggetti allevati. Da alcuni anni viene sfruttato per compiere escursioni guidate, mirate all’avvistamento degli animali che non sono solo cinghiali, ma anche daini, caprioli e varie specie di uccelli. Particolari sono le tecniche di cattura con apposite trappole che possono essere visitate dalle comitive.
Le attività del Centro sono varie; le principali sono: 
- per i più piccoli percorsi nel bosco accompagnati dagli “Gnomi”;
- percorsi avventura (tiro con l’arco, ponte tibetano, ecc.)
- percorsi tematici faunistici e botanici.

Altre notizie

AREA PROTETTA: Il territorio demaniale è totalmente ricompresso all’interno dell’A.N.P.I.L. Giardino – Belora – Fiume Cecina, del quale ospita anche la sede del comitato di gestione.

SERVIZIO ANTINCENDI BOSCHIVI: come Ente delegato alla gestione del demanio, al Comune di Riparbella sono demandate anche importanti funzioni all’interno del sistema regionale antincendi boschivi. La Squadra di operai in forza presso il demanio, composta da Luca Biancani, Gianluca Seghi e Valter Santini, è preparata e formata per fare servizio di prevenzione e repressione antincendi boschivi con mezzi e attrezzature speciali a salvaguardia di tutto il patrimonio boschivo comunale. Il tecnico Federico Lucchesi realizza il Piano AIB locale ed è abilitato alla direzione delle operazioni di spegnimento. Il Comune si avvale per questo servizio anche del supporto dei volontari dell’Associazione Misericordia sezione di Riparbella. Infine, all’interno del territorio demaniale, è stata creata una base per l’elicottero regionale AIB denominata Base Riparbella.

 

cosa fare se:

-Bandi per il Taglio del Bosco all’interno del demanio Giardino-Scornabecchi: Al momento tutti i bandi sono scaduti.

-Concessioni per la raccolta della legna secca all’interno del demanio Giardino-Scornabecchi: le domande vanno presentate all’ufficio ambiente che provvede al rilascio dell’autorizzazione. (allegare il regolamento per la raccolte della legna secca presente nella cartella regolamento legna secca nel CD)

-Autorizzazioni scarico acque reflue non in pubblica fognatura: 
DOCUMENTAZIONE NECESSARIA AL RILASCIO AUTORIZZAZIONE SCARICO 
DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE NON IN PUBBLICA FOGNATURA

1. Nei casi di nuova attivazione e di modifica di scarico esistente:
- DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE (modulistica presso ufficio ambiente) –– 4 copie 
- ELABORATI GRAFICI –– 4 copie 
• Corografia della zona in scala 1:2000 (evidenziando in rosso l’edificio interessato);
• Planimetria di massima dell’edificio in idonea scala, con schema del tracciato delle reti fognanti dei reflui domestici e pluviali, pozzetti di ispezione e di prelievo campioni, esatta indicazione del punto di scarico e dei punti di misurazione.
- RELAZIONE recante le seguenti informazioni: – 4 copie
a) descrizione delle modalità di depurazione, (fossa biologica, impianto di depurazione, altro) fornendo inoltre i dati progettuali di dimensionamento;
b) descrizione del corpo recettore (acque superficiali, suolo, sottosuolo, altro);
c) nel caso di recapito dello scarico in fossa campestre, la relazione deve indicare lo stato di efficienza della fossa, la pendenza e gli interventi di manutenzione periodica che vengono realizzati;
d) nel caso di smaltimento mediante dispersione nel terreno e in ogni caso in cui il recettore dello scarico sia una fossa che non recapita in acque superficiali, il suolo o il sottosuolo, è necessario inserire una relazione geologica inerente il luogo in cui viene attivato lo scarico.
- SCHEDA TECNICA (modulistica presso ufficio ambiente) in 4 copie.
- ATTESTAZIONE versamento diritti al Comune ai sensi dell’art. 5, c.1 Regolamento Regionale 28/2002 da eseguirsi sul c.c.p. 13164561 intestato a “Comune di Riparbella Servizio Tesoreria 56046 Riparbella (PI)”, con causale “Diritti per autorizzazione scarico acque reflue domestiche non in pubblica fognatura” di € 50,00.

2. nel caso di subentro senza modifiche allo scarico
- copia dell’atto in base al quale il richiedente subentra nella titolarità dello scarico - 1 copia

3. nel caso di rinnovo dell’autorizzazione senza modifiche allo scarico – nessun allegato

allegare la modulistica per l’autorizzazione scarico acque reflue non in pubblica fognatura: vedi contenuto nella cartella inserita nel CD modulistica scarichi.

-per visitare il centro di educazione ambientale contattare il numero telefonico 0586.697302 in orario di ufficio.

-orario apertura dell’isola ecologica di Poggio ai Frati: Sabato dalle 10,00 alle 12,00 e mercoledì dalle 15,00 alle 17,00
per ritiro ingombranti a domicilio contattare il seguente numero verde REA 800-517692.

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